Le foreste
Le foreste costituiscono l’habitat per circa l’80% delle specie terrestri, animali e vegetali e, approssimativamente, 1,6 miliardi di persone dipendono da loro per il sostentamento.
Eppure, anche se negli ultimi 30 anni i ritmi sono un po’ diminuiti, ogni anno vengono persi circa 13 milioni di ettari di foreste: è come se, ogni secondo, scomparisse dal mondo l’area corrispondente a un campo da calcio!
Gli alberi sono abbattuti per ottenere legname o bruciati per far posto a coltivazioni di soia o di palme da olio, oppure per ricavare spazio da destinare all’allevamento del bestiame.
La presenza delle foreste, però, è fondamentale per mantenere gli equilibri del nostro Pianeta: gli alberi, attraverso la fotosintesi, immettono ossigeno nell’atmosfera sottraendo anidride carbonica, sono l’habitat per milioni di specie animali e vegetali, proteggono i suoli e riducono i rischi di frane ed erosioni.
Accettando l’obiettivo 15 dell’Agenda 2030, tutti gli Stati firmatari si sono presi l’impegno di contrastare la deforestazione, sforzandosi di diminuire lo sfruttamento delle foreste e creare il più possibile altre aree boschive piantando nuovi alberi.
I suoli
Il suolo è lo strato sottile che riveste le aree emerse del nostro pianeta, grazie al quale può crescere la vegetazione; offre habitat e risorse a tutti gli organismi viventi e anche le attività e la salute dell’uomo dipendono dallo stato dei suoli.
Il suolo è però un elemento delicato e il suo degrado negli ultimi anni è terribilmente accelerato a causa del suo sfruttamento eccessivo, dello sviluppo delle città e dei cambiamenti climatici, legati in particolare all’aumento delle temperature medie globali e dei periodi di siccità.
Uno dei principali fenomeni che portano al degrado dei suoli è la desertificazione, cioè la trasformazione di aree, già semiaride, in veri e propri deserti. Si tratta di un fenomeno che avviene naturalmente nelle zone vicine alle regioni desertiche, ma che oggi interessa anche le aree temperate ed è collegabile alle attività umane.
Agricoltura e allevamento, infatti, possono risultare eccessivi e impediscono ai suoli di rigenerarsi, impoverendoli delle sostanze nutritive e rendendoli improduttivi.
Un altro fenomeno naturale, aggravatosi negli ultimi anni, è l’erosione: vento e pioggia possono normalmente disgregare i suoli, ma l’azione delle piante con le loro radici le contrasta, trattenendo e proteggendo il terreno. Il disboscamento, però, lascia i suoli esposti all’azione erosiva e aumenta così il pericolo di frane e smottamenti in caso di forti piogge.
La biodiversità
L’uomo non può vivere da solo sulla Terra! La nostra sopravvivenza è strettamente legata a quella di tutti gli esseri viventi del pianeta: ciò che respiriamo, ciò che mangiamo, tutto ciò che ci serve per vivere, proviene in qualche modo dalla natura. Ecco perché, se la biodiversità del Pianeta è a rischio, lo siamo anche noi.
La perdita di biodiversità sta accelerando; è probabile che alcune specie si stiano estinguendo ancora prima di essere state scoperte e di averne capito il ruolo negli ecosistemi.
Ecco perché, sempre nell’obiettivo 15, si pone l’attenzione sulla salvaguardia della biodiversità chiedendo a tutti gli Stati di intraprendere azioni efficaci per fermare il degrado degli habitat naturali, per arrestare così la distruzione della biodiversità e aumentare la protezione delle specie già a rischio.
È fondamentale anche porre fine al bracconaggio e al commercio illegale di specie protette di flora e fauna, e prevenire il più possibile l’introduzione di specie “aliene” e invasive in nuovi territori dove possono alterare l’equilibrio degli ecosistemi.
La sfida è grande e i problemi, legati soprattutto agli interessi economici dei vari Stati, non mancano.
Serve l’impegno di tutti perché in gioco c’è il futuro del nostro Pianeta e dell’intera umanità.
Uno sguardo sul Parco del Mincio
Il ruolo del Parco del Mincio nel Goal 15Per incrementare le azioni di tutela della biodiversità, dei suoli e delle foreste, il Parco del Mincio ha ottenuto da Regione Lombardia il via libera all’estensione della riserva naturale Valli del Mincio. La Riserva ha oggi un’ampiezza di 1.465,87 ettari rispetto all’iniziale estensione di 1.081,70 ettari: sono state infatti annesse la porzione denominata "Isola dell'airone rosso" e alcune delle aree inserite nel sito Natura 2000, che sono caratterizzate da un rilevante pregio naturalistico e ambientale. L’ente si è inoltre dotato del Piano di indirizzo Forestale (PIF) strumento obbligatorio di analisi e di indirizzo per la gestione dell'intero territorio forestale dell’area protetta. Il tema del recupero ambientale è stato presidiato indirettamente in tutte le progettualità messe in campo dal Parco, e direttamente con gli interventi di riqualificazione ambientale di ex cave a Pozzolo sul Mincio eseguendo opere finalizzate al recupero morfologico e naturalistico e alle cure colturali.