Scheda
Il riscaldamento globale, oltre a rappresentare un grave danno per la natura e gli ecosistemi, è causa di una immensa perdita di risorse, che colpisce in vario modo tutte le nazioni del mondo. Sai che cosa stiamo perdendo?
A causa delle numerose ondate di calore che si abbattono un po’ ovunque sulla Terra, molti organismi sono spinti a quote più elevate o si allontanano dalle aree torride equatoriali. Vista la velocità con cui il fenomeno sta avvenendo, però, non sempre e non tutti riescono ad abituarsi al cambiamento, e in breve intere popolazioni di viventi scompaiono.
Negli oceani più acidi a causa dell’anidride carbonica assorbita dall’atmosfera, è più difficile sopravvivere per molti animali come i coralli e i molluschi dotati di conchiglia: il carbonato di calcio per costruire le loro protezioni non è più sufficiente. Con la scomparsa di questi organismi, viene poi a mancare un’importante fonte di cibo per tanti altri animali marini. Il risultato? Un’incalcolabile perdita di specie e di biodiversità.
Negli ultimi decenni c’è stato un aumento dei grandi incendi boschivi, sia per numero sia per durata, e così, sempre più frequentemente, scompaiono tra le fiamme grandi distese di foreste. Gli incendi arrivano spesso a minacciare e a distruggere case e centri abitati e diventano un pericolo anche per gli esseri umani.
Conseguenza evidente del riscaldamento globale è poi l’aridità del suolo. In molte regioni della Terra aumenta ogni anno il rischio di siccità e i terreni diventano inadatti alla coltivazione di piante ad uso alimentare. Temperature più calde fanno altresì crescere la domanda di acqua, portando a sfruttare in modo eccessivo questa preziosa risorsa.
Tutti i governanti del Pianeta devono essere consapevoli del fatto che gli effetti dei cambiamenti climatici possono essere drammatici per l’umanità intera. Il rischio è che l’impoverimento delle risorse possa causare nuovi conflitti e provocare migrazioni di massa.
Uno sguardo sul Parco del Mincio
Come il Parco del Mincio difende i suoi tesoriDal 1984 a oggi, l’istituzione del Parco del Mincio da parte di Regione Lombardia ha permesso di risparmiare terreni dalla cementificazione, salvaguardare colture agricole di pregio come i prati stabili e i prati aridi, incrementare la biodiversità con interventi costanti. Sono state create nuove “infrastrutture verdi”, allo scopo di tutelare il capitale naturale dell’area protetta, inteso come insieme di risorse ambientali che concorrono alla qualità della vita e alla ricchezza, anche economica, dei territori. Ad esempio, sono stati piantati 16mila alberi e arbusti lungo il canale Diversivo Mincio e altri 10mila esemplari sono stati messi a dimora in 21 comuni mantovani. Per la difesa delle acque, Parco del Mincio ha inoltre avviato il Contratto di Fiume Mincio, un accordo tra oltre 70 istituzioni, enti, associazioni e privati che si sono impegnati per la riqualificazione del bacino fluviale del Mincio attraverso un articolato programma di azioni.